giovedì 19 novembre 2009

Accordo con gli editori: il nuovo testo verrà approvato?


Sabato 14 novembre 2009 è stato presentato, dopo diversi giorni di proroga, il nuovo accordo tra Google e la Authors Guild e l’Association of American Publishers per chiudere la class action che riguardava il progetto Google Books. L’accordo sarà valido per Stati Uniti, Inghilterra Canada, e Australia ovvero paesi con legislazioni simili. Con questa nuova proposta Google accetta di stanziare $125 milioni per risolvere tutte le cause ancora aperte.
Una delle proposte fondamentali dell’accordo è che verrà creato un Book Rights Registry un ente indipendente che vedrà nel board un rappresentante degli editori ed uno degli autori per ognuno dei paesi indicati. Infine Google si adopererà affinché i libri in commercio non siano disponibili in libero accesso, impegnandosi inoltre in trattative con le varie associazioni di tutela dei diritti in tutto il mondo, giungendo ad accordi differenti e specifici per i vari mercati.
Per quanto riguarda, invece, i cosiddetti “libri orfani” di cui Google si era appropriato scatenando le proteste della concorrenza ( Amazon, Microsoft etc.), è stato raggiunto un compromesso secondo il quale i titoli non coperti da copyright faranno capo a un trust indipendente. Questo organo avrà come scopo quello di devolvere i ricavi derivanti da questi libri in favore di associazioni benefiche, a patto che i diritti non siano rivendicati dagli autori entro dieci anni.
Inoltre tutti i gruppi concorrenti di Google potranno avere accesso al materiale scannerizzato con incasso da suddividersi secondo una formula precostituita: 63% ai detentori dei diritti, e «maggior parte» del 37% rimanente al venditore. I prezzi potranno però cambiare nel tempo, sulla base dell'incrocio tra domanda ed offerta e con bilanciamento stabilito dall'algoritmo Google (ai detentori dei diritti permane l'obbligo di mantenere segreto l'andamento dei prezzi delle proprie opere).
È interessante sapere che i futuri modelli di business di Google verranno limitati alla sottoscrizione individuale di abbonamenti, al print-on-demand e al download a pagamento; le biblioteche, invece, avranno libero accesso a determinati terminali.
L'accordo dovra' essere ora approvato in tribunale. Ma bisognera' soprattutto vedere come verra' accolto in sede europea dopo che la Commissione Ue aveva piu' volte espresso le sue preoccupazioni per il fatto che libri di autori europei venissero messi online.

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